Palermo: avvocati, periti e altri stimati professionisti finiscono in carcere per colpa di un tunisino drogato

Il 10 gennaio 2017 a Palermo hanno trovato morto per la strada Hadry Yakoub, un signor nessuno tunisino. Gamba e braccio fracassati. Si è saputo poi che era letteralmente imbevuto di crack contro il dolore.
Risultato più che prevedibile la morte, probabilmente per infarto.
Ci sono voluti un paio d’anni e molta curiosità da parte di chi ha indagato, ma alla fine si è scoperto che il suo era solo uno di chissà quanti casi in cui persone al limite dell’indigenza servivano a una truffa assicurativa.
Si inscenavano incidenti con feriti. A loro toccava la parte dei feriti.
Accettavano di farsi rompere uno o più arti in cambio di due spiccioli; il grosso della somma se lo mettevano in tasca i vertici di un’organizzazione che doveva essere piuttosto corposa se i giornali parlano di quarantadue arresti e di duecentocinquanta indagati.
Numeri e pratiche che mettono al loro posto tutti i sovranisti pronti ad abbaiare alla minima contrarietà contro chi la mattina si alza a un’ora in cui loro sono appena tornati dalla discoteca per andare a farsi sfruttare in qualche cantiere o in qualche campo.

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