Roma. Paolino Paperino -pardon, Paolo Pirino- Valerio del Grosso e la brutta storia di una serata andata male

“Dunque allora no, ero co vValerio der Grosso che è ‘n amico mio che aho’ dde sopra e aho’ dde sotto e mo avémo fatto ‘na cazzata e c’è scappato er morto e ce hanno pijato tempo zzero perché semo du’ cojoni.
Mo’ sso ccazzi nostri, sémo pure ggiovani sperémo che ‘n galera nun sia come ‘n America ché artrimenti me sa che me butta male…”

Secondo un articolo de Il Messaggero, “Paolo Pirino su Facebook: tra pistole, scarface e tatuaggi. Tatuaggi, armi, Scarface, lo sguardo di sfida. Il profilo Facebook di Paolo Pirino, uno dei due fermati per la morte di Luca Sacchi, è un inno alla filosofia del ‘gangsta’ di periferia in chiave Gomorra. La foto che campeggia sulla pagina è di tre incappucciati armati e ancora più giù foto di uomini con mitra e pistole. Ed è una pistola spianata quella che Pirino ha tatuata sul petto assieme all’immagine di tre donne. Tatuaggi che Pirino sfoggia in più foto, come quello sulla mano sinistra, l’anno di nascita – 1998 – e l’effigie della Madonna. Poi tanti post con canzoni neomelodiche e frasi ad effetto e foto che ritraggono Pirino in atteggiamenti da duro, jeans strappati e giubbotti di pelle.”
Il ritratto di un cialtrone della mala latinoamericana di due generazioni fa, insomma. Uno che degli altri se ne frega, per suo stesso vanto ed ammissione.
Fra spese processuali, provvisionale e mantenimento in carcere lo ridurranno in condizioni tali che per comprare crackers e tonno in scatola dovrà aspettare i saldi.
Poi ci sarà il risarcimento in sede civile.

Aho’.